Dopo l’invito del sindaco di Vibo a Checco Zalone, ho una grande preoccupazione che mi preme proprio qui. Sullo stomaco.
Se Checchino accettasse l’invito, e arrivando dicesse – che bella giornata! – , e per malasorte vibovagasse proprio davanti la scuola elementare di Porto Salvo, (potrei citare ancora altri mille posti, ma rimando a questo più volte segnalato) ‘ndi potarria veniri n’amaru sdilluggiu. A noi, ma soprattutto a lui.
Il problema è davvero grosso.
Malaguratamente, si distraesse a guardare i prati e le aiuole, gli uccelli del cielo, pensado ai pesci del mare, ché lui cade sempre dalle nubi, e ‘ntroppicasse ‘nta fossa, che da mesi si gonfia e s’allarga, è lì che affonda, a un palmo dalla scuola, rischiamo che invece di ridere, piangeremo. E questa volta per davvero. E io non voglio. Per il bene del paese.
Checchino, figghju, non venire no, tanto nui simu ruvinati a prescindere. E non c’è mare, non c’è nduja e neppure Dei sulla costa disposti a salvarci.
Sotto montagne di spazzatura, raccolti a feto dentro le male buche delle strade, riposiamo in pace. Nel rispetto delle tasse e in attesa della tanta agognata dignità, che la battuta di un attore comico come Zalone, forse ha toccato in alcuni. Anche se io ho sperato scuotesse le coscienze.
GIUSY SC