Caro Vittorio Feltri, se non fosse per le gambe, gli uomini non sarebbero in grado di camminare. Sono infatti gli arti inferiori, che consentono la mobilità del corpo, e la possibilità di spostamento verso una meta.
Inferiori ho detto, hai capito bene. Come noi del Sud che, rimanendo sotto, permettiamo all’Italia di esistere. Reggendola oltre che sugli arti, anche sulle spalle. Non ce ne volere se, l’orgoglio di essere meridionale, è tra quelli che non potrai mai provare. Ma è come il suono del mandolino, una melodia che non potresti mai apprezzare.
Il Sud, è un destino dentro al cuore, che ti prende e non lo sai lasciare. È uno stato d’animo, non più solo un punto cardinale. È quell’amata Itaca, a cui Ulisse non smette mai di tornare. La narrazione di una storia, che il Nord non può dimenticare.
Vi abbiamo dato tutto quel che possedevamo. L’oro e l’argento; le fabbriche e gli uomini; il mare e le navi; il sudore e le fatiche; i medici e la scienza. Tutto quel che avete voluto. Il sangue, la moralità e l’onore.
Ricordi, caro Vittorio, quando vi industrializzammo finanche le paludi? E quando vi concedemmo le braccia, il pianto delle madri, e le partenze con le valigie di cartone?
Mai ci avete ringraziato. E quando ci sono rimaste solo terre incolte e fame, perché per noi ,non ci siamo tenuti niente, ci avete pure offeso. ‘Terroni’, e ci avete insultato. Almeno così avete creduto. E noi abbiamo dignitosamente subito. E non perché non eravamo capaci di reagire, ma perché, l’Italia unita l’abbiamo fatta noi. E l’abbiamo chiamata Italia, in nome degli Italioti. Senti com’è dolce il suono del nome, Vittorio Feltri: Italia, Italia.
Era il 17 marzo del 1861. E in nome di quell’Unità, in cui ci abbiamo rimesso tutto, l’abbiamo ugualmente amata. Rispettata e onestamente mantenuta.
Inferiori, noi siamo, Vittorio Feltri. Come le gambe, su cui l’Italia si regge ancora.
Giusy -Italiana di Calabria
(immagine tratta dal web)
Tu sei cme GARIBALDI , tu sei un MERCENARIO , non conosci la storia sei digiuno la 5^ elementare l’hai superata perchè il NORD è stato invaso da gente del SUD ZEPPI DI CULTURA, Professori, maestri, insegnanti , oltre ad artigiani e commercianti che vi hanno trasferito le proprie conoscenze di vita e di cultura.-
Ma tu credi di essere figura di cultura????, nel film “il giorno della civetta” DON MARIANO rilevò che nel MONDO vi è una scaletta di UOMINI divisi in : 1) UOMINI: 2)MEZZIUOMINI;3)OMINICCHI;4)PIGGHIA’NCULU(SUCCUBI);5)QUAQUARAQUA’ , poaretto ti direbbero i tuoi corregionali, mi chiedo ma non ti vergogni delle cose che dici e delle cose che operi contro e avverso il popolo ????.-Un giorno devi avere il coraggio di rimanere sempre quello che sei, quando il popolo meridionale e non ti apprnderà nel rifornimento di PIAZZALE LORETO insieme a tutti quelli che ti seguono o ti hanno dati incarichi per, forse, arricchire.- Ti indico di fuggire nel PACIFICO dove sono le Isole Galapagos: uno (1) deve pagare, la “cupola” la devi salvare , è scritto , non puoi sottrarti !!!!!
TU aei nella categoria del “LIQUAME”, lecca piatti, lecca buco del culo, servo, cammareri, confidente di questura, gnomo, paggio.-
agosta