POLSI. La Madonna è isolata. -Richiesti urgenti interventi. RICORDANDO A TUTTI CHE LA CALABRIA ESISTE PURE SE NON È IL VENETO

LA STRADA DELLA FEDE CHE PORTA A POLSI E ALLA SUA MONTAGNA GRIDA AIUTI URGENTI

L’alluvione di Novembre ci sbarrò la strada. Niente Vergine. Nessuna Polsi. In mezzo alla montagna gridava la pietà popolare. Si sentivano le eco diffuse, di una fede strappata primitivamente, ai luoghi. Gli stessi con i quali l’acqua aveva giocato. E aveva distrutto, inghiottito, rubato.

Quei luoghi ci appartenevano. Erano pari al ventre delle madri. Quelli che avevano patito le doglie. E la Montagna era Madre. Avevamo deciso di arrampicarci, se necessario, anche con le unghie. Con cuore già c’eravamo. La Vergine che abitava la Montagna da una vita, solo per quella strada l’avremmo potuta raggiungere. E le grazie andavano chieste soltanto lassù.

Scendemmo a San Luca per cercare don Pino. Aveva lui in custodia il santuario della montagna. Non v’era da nessuna parte. Cecè ci disse che era sceso alla marina. La montagna s’era confusa col mare portando con sé più di mille speranze. Un prete serviva come il pane anche laggiù.
Ma noi, pellegrini del meridione stesso che abitavamo, come avremmo potuto raggiungere Polsi?
Sollevammo una rivolta. Gli abitanti di San Luca e dintorni, gli aspromontani, i fedeli e tutti i devoti, volevano la loro Polsi.
A cercare grazie nessuno poteva aspettare.
L’alluvione aveva colpito al cuore una Calabria lontana. Una terra che seppure sempre presente su mappa, tanti non pensavano esistesse davvero. Eppure noi ci vivevamo da pastori e da signori. Non v’erano stati mai solo porcari quaggiù, ma uomini.
La Locride se ne stava in ginocchio. Troppi i danni. Di più le assenze. La disperazione. Le implorazioni perché altri se ne accorgessero. Sembrava che tutti i paesi se ne stessero in preghiera verso quella montagna irraggiungibile.
Una terra vomitata era la nostra terra. Una terra che nonostante avesse dato il nome a quell’Italia che aveva fatto unita, in Italia pare non vi fosse mai stata.
Minacciammo di raggiungere Polsi al costo delle nostre vite. Sacchi e fuoco. Ma nulla. Nessuno ci degnò di considerazioni. La regione che abitavamo se ne stette sorda. La Nazione muta.
Ammazzatevi pure per la terra e una Madonna, avranno pensato. In fondo ogni singolo uomo è responsabile delle proprie azioni. E noi lo eravamo della nostra vita.
Tanto si sapeva che a Polsi, senza aiuto, senza qualcuno che con un dovuto senso di pietà, fosse venuto a ricomporre le strade distrutte, non ci saremmo arrivati mai più.
Per fortuna eravamo stati abituati a non subire. A reagire. In fondo, Polsi ci apparteneva come le nostre case. Per di più era la casa della Madonna. E la Madonna è piena di grazie. In Calabria forse più che altrove. (giusy staropoli calafati)

POLSI. La Madonna è isolata. -Richiesti urgenti interventi. RICORDANDO A TUTTI CHE LA CALABRIA ESISTE PURE SE NON È IL VENETOultima modifica: 2015-11-07T11:06:38+01:00da giusystar99
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Una risposta a POLSI. La Madonna è isolata. -Richiesti urgenti interventi. RICORDANDO A TUTTI CHE LA CALABRIA ESISTE PURE SE NON È IL VENETO

  1. giannandrea1 scrive:

    Saluto tutti coloro che ogni anno da decenni con fatica ed amore invadono l’Aspromonte con ogni mezzo per andare a trovare la Ns. amata Madre- Propongo una soluzione che sicuramente sarebbe invincibile, non ringraziando nessuno , tanto meno qualche politico corrotto. Ognuno secondo le proprie possibilità versi una somma su su un CC Bancario intestato per esempio a Don Pino Strangio , esclusivamente per riparare la strada. Sono fermamente convinto conoscendo la fede e l’amore che i Calabresi e non solo hanno per questa Ns. Mamma, che riusciremmo a versare talmente tanto da rifare tutta la strada che da Gambarie scende giù sino alla chiesa. Quindi, ramifichiamo l’idea, solo così riusciremo a percorrere ininterrottamente con preghiere e canti, quella mulattiera che ci appartiene. Saluti ap

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