IL CIELO DI GAZA (Menzione al premio Mondiale di poesia “Nosside” 2009)

 

 

Come grida deboli, schiarite,

sul suolo il vento tenero devasta.

Inerte, la luna pallida, mira.

Dignita’ distrutte, essiccate:

e’ l’abisso di morte!

S’alzano polveri a grumi,

timidi tetti si piegano feriti

e a terra spezzano  sogni di veglia.

Il cielo, pallottola al buio,

rimbalza, tra il fuoco di razzi:

“E’ il teatro di Gaza”.

Un rivo di uomini,

carni crude, ormai asciutte

crusca nel vento: e’ il tremore dei martiri.

Umili voci, tra sterpi  d’odio

mucchietti di ossa legnose

 i pianti , fiumare gia’ asciutte

tra ciuffi di gozzi feriti.

Ritratto gelato di mura e di pianto,

senz’aria quei muti respiri,

tessuti sgozzati , gorgogli di sangue bambino.

E’ il pianto di Gaza,

sudore sul viso bianco dei feriti

pioggia putrida sul corpo dei morti

paura del delirio degli orfani.

Sotto il manto del cielo

tonanti d’odio, e’ l’udito dei sordi

grida accorate, il soffio dei muti

luce oscurata, lo sguardo dei ciechi.

A Gaza, si sventrano storie,

tra gli sguazzi di sangue,

come graffiti su lingue d’asfalto

tra le strade, corone di spine.

Nell’ultima ora, e’ a Gaza che un Dio e’ deriso

alle povere colonne, frustato,

sputato dalle scorie di bombe mancine.

Dentro un campo di morte, incoronato di spine.

Alla morte, rosa nera alla sera,

un Dio, e’ portato alla Croce.

E, a Gaza, tra l’erba verde sottile

un Dio e’ trafitto, e perisce.

A Gaza,  agonizza un respiro.

A Gaza, slitta a zolle la terra.

A Gaza, crolla il tempio di pietra.

Giusy Staropoli Calafati

IL CIELO DI GAZA (Menzione al premio Mondiale di poesia “Nosside” 2009)ultima modifica: 2009-11-28T09:02:00+01:00da giusystar99
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