Picciridda – la Sicilia di Catena Fiorello

Ho finito di leggere, qualche giorno prima Natale, un grande libro. Parlo di Picciridda, Giunti editore, di Catena Fiorello.gg

Adesso però, ammetto di essere molto dispiaciuta. Non pensavo finisse così. Così presto intendo. Avrei voluto stare ancora lì e sentire Lucia raccontare di Maria Amoroso. Starmene assopita in quella terra di Sicilia dove tutto sembra cotto dalla calura ossessa che trasuda dalla terra che sale in alto come pirìa di forno,  fin dentro i pittindiani con la pala spinosa e i frutti dolci, che mentre leggevo, sentivo vivacchiare in quelle pagine autentiche, di vita. Nell’intimo rapporto tra Lucia e sua nonna. Come lo erano le “novene”. che la nonna faceva alla bambina. Vivendo così una terra posta all’insud della cartina geografica ma non del cuore, con la felicità e l’amarezza dei suoi giorni belli e dei finali certe volte tristi, ma necessari.

Una dualità carnale, tra la saggezza della nonna, che è una, e la leggerezza della nipote che è l’altra.

Non conoscevo Catena primo di questo romanzo, che ho incontrato per caso in libreria attratta dalla copertina, ma ancor più dal titolo che aveva in sé una complicità inspiegabile con il mio stesso animo. Quella parte di me che ride, pensa, e ama nel dialetto della propria terra. Con l’intensità della tenerezza che questo linguaggio, intimamente offre.

– È un bel libro – mi dice la libraia. Comunque avevo già deciso di comprarlo. E ho fatto, come si dice in gergo un ottimo acquisto. A me però piace dire: un ottimo incontro. Perché aver conosciuto Lucia e sua nonna è stato importante. Perché aver maledetto il Lercio insieme a loro è stato necessario. Perché l’erranza per il fetusazzo bisogno che al Sud ancora vive e miete partenze, è un destino comune. Perché il Sud è un destino dentro al cuore che ti prende e non lo sai lasciare. Un destino prepotente che rischia si lasciarti senza niente.

Una storia bellissima. Una storia come le tante vissute da mille bambine come Lucia. E dalle tante Maria Amoroso che abitano la Sicilia, ma anche la mia Calabria. Tutto il Sud. Una storia che ti senti addosso come una seconda pelle. Perché la vita di Lucia, per esempio, segue un destino che per certi versi può apparire tipico di certe parti. Invece ha una struttura del tutto ampia,  che può essere di tutte le Lucie, e non, del mondo. Perché Catena Fiorello fa sì che i luoghi diventano stato d’animo. Lo stesso che i lettori provano leggendo un libro così bello e intenso.

Giusy Staropoli Calafati

Una ‘picciridda’ scrittrice calabrese

Picciridda – la Sicilia di Catena Fiorelloultima modifica: 2018-01-09T16:00:19+01:00da giusystar99
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