Sentimenti che riportano nei luoghi del cuore chiunque ha una terra da amare. Un paese da cui si è partiti e si sogna di ritornare. Una terra che aspetta. Aspetta i ritorni.
E i nostri ragazzi che cosa sono disposti o “costretti” a fare? Quali opportunità gli diamo? Che tipo di futuro promettiamo? Glielo abbiamo lasciato in questa terra un minimo di futuro?
I giovani calabresi, meridionali, hanno l’occasione della scelta?
Andare o restare? Erranza o restanza?
Turi Nassi decide di non dare le sue braccia alla terra. Va ma poi torna. Torna e con una nuova mentalità. E il paese da morto che è riprende a vivere.
Cos’è La Terra del Ritorno? È solo una storia scritta in un libro? È una terra inventata? … Assolutamente no. Esiste allo stesso modo di come noi esistiamo sulla terra.
È quella in cui siamo nati, è la Calabria, Il Sud, il mondo. La terra in cui si fa l’amore allo stesso modo di come si fal pane. E si fa l’amore con la donna e con la terra allo stesso modo.
Una terra reale che ha bisogno di uomini, giovani che tornano e per restare. Di gente che resta.
Un libro che invita i giovani a rimettersi in discussione. Che rimarca e riscopre il senso dell’appartenenza. Rende chiari l’identità i luoghi e quanto questi ci appartengono. Un ritorno dunque al senso della responsabilità verso la terra natia e il pane della crescenza, non come luoghi ma stati d’animo.