La mia risposta alla lettera di Francesca Chaouqui, inviata al Corriere della sera sulle donne calabresi


E ci metto la faccia per prima e poi la penna!
Da Dona a donna.
Cara Francesca,
sono una trentaquattrenne calabrese, madre di quattro figli, moglie, poetessa donna e scrittrice, qualcuno dice: della penna. Vivo da tutta la vita e con orgoglio in questa terra senza mai il benché minimo pensiero di lasciarla emigrando con testa e cuore a seguito. Vedi, la mia terra mi viene parente tale e quale a mia madre. Impossibile lasciarla a fottersi da sola. Come le cade le viene ! No, no… La Calabria è una terra portata alla sepoltura dai cattivi pensieri, da quelle figlie che pregiudizialmente l’ammoniscono anche senza aver fatto nulla con il consequenziale riporto di percosse amare e infinite, esageratamente evidenti, visibili a occhio nudo in ogni parte di essa, per colpa di quelle donne che qui, tanto a sud, non sarebbero volute nascere e la fanno secca con due botte di parole. Fabiana, e Dio l’assuma tra i suoi angeli, ha lasciato questa terra, così come tante altre ragazze lasciano la propria, brutalmente. Per colpa di un ingegno che finisce lasciando ampio largo ad una folle immaginazione dei sensi, capace di distruggere anche l’essere animato di una giovane creatura, tanto, troppo bella per essere martoriata al pari di un fiore in un giardinetto pubblico. E la differenza non sta nel fatto d’essere calabresi del sud o milanesi del nord, questa sorta di odio raziale è cosa da scimuniti, il fatto è che chi troppo ha nulla stringe, cara Francesca mia. Se solo ti fosse rimasto nel cuore, un brandello di pelle di questa terra, una sola spina di rosa che questa fiorisce nei suoi maggio, una briciola di pane del forno di tua nonna, o anche solo una foglia di basilico dell’orto dentro un libro con un rametto d’ulivo benedetto un giorno delle Palme dei tanti passati a sud, i soldi per farti studiare non sarebbe andati perduti. A Milano, a Torino, a Bologna, o in capo al mondo si può diventare chi si vuole. Ma ricordati: a terra è terra di chi campi finna chi ‘ndi mori. L’ominità di cui parli è cosa antica e sai una cosa? Che bellezza! Cristo non si è fermato a Eboli, e quaggiù, Calabria mia bella, ci sono figli maschi e femmine in tutte le case, e bambini che sognano ne nascono ancora. “Frate e sore core a core”, diceva Carlo Levi. Quaggiù ci sono donne vive e uomini che le amano, gli asciugano la fronte e le sostengono al parto spartendosi le doglie. I paesi, hai ragione, sembrano tenuti sulla schiena della montagna alcuni, altri invece stanno posteggiati in riva al mare tutto l’anno. E quando vengono le rondini a primavera, perché la primavera fiorisce anche in Calabria, queste se la scialano a liberarsi in mezzo al cielo azzurro, facendo ghirigori con il loro splendido e libero volo. Ci sono famiglie, in questa terra tua, mia e pure di Fabiana, che hanno solo figlie femmine e tutte quasi quasi più figlie dei padri che delle madri. Ci sono padri che si votano alla Madonna per averne una di figlia femmina e questa elargisce grazie che non ti dico. Paese che vai santo che trovi! C’è San Francesco patrono assoluto, ma anche tante madonne alle quali offrire un voto. Vai in Aspromonte, alla montagna, troverai una Vergine gloriosa, che regna …. La Calabria è madre e padre, e veste paramenti sacerdotali sempre, anche in fondo alla sua fossa, dove sembra tu voglia metterla per la malasorte che vai gridando. Tu sei andata, io sono rimasta. Tu sei direttore delle relazioni esterne di una multinazionale, io le relazioni le dirigo a casa mia oltre della quale scrivo storie che essa mi ispira e che quando metto per iscritto, guarda il caso, prendono tutte una dimensioni universale. E trovo quaderni, penne, pc, editori e anche lettori che amano ciò che scrivo. Non mi manca nulla! Leggere della Calabria mi fa godere, ma scrivere della Calabria vivendola, è più godereccio ancora. Tu dici che il tuo cuore è ancora qui, io invece credo che tu sia andata dove ti ha portato il cuore. Fabiana è morta, pace all’anima sua, povera piccola. Non facciamola morire ancora scordandoci di contare le penne che le galline nostrane hanno dentro la coppa! Rispetto il tuo pensiero Francesca, ma di più la morte di Fabiana che suo padre, uomo di casa, sono certa, ha battezzato con acqua santa e non con fuoco…..
E se la Calabria è un peccato io andrò piantata all’inferno; se è l’inferno, scontato il peccato d’abitarla cavalcherò l’ascesa al paradiso; se è il paradiso ci resto piantata viva godendomela fino alla fine…
Con affetto calabrese
Giusy

La lettera di Francesca Chaouqui al Corriere della sera:

Sono nata in Calabria 30 anni fa, in un paese di 2000 abitanti vicino a Corigliano. Dalle nostre parti si fa voto a San Francesco di Paola per avere un maschio, in Calabria tutte le donne vogliono un figlio maschio, ancora oggi. Se nasci femmina la tua stessa venuta al mondo disattende la volontà di chi dovrebbe amarti incondizionatamente ma nonostante questo la Calabria è una terra matriarcale, sono le madri a indirizzare le famiglie, a aiutare i figli nelle scelte e anzi spesso a decidere per loro.

Fabiana era di Corigliano e per capire la sua vita e la sua morte atroce immaginatevi un paese arroccato di case costruite la maggior parte nel dopoguerra e mai ristrutturate, sentite l’odore dei camini accesi l’inverno, l’unico bar nella strada principale teatro della vita sociale dei pochi rimasti, severo e insindacabile tribunale di chi vale e di chi non vale, di chi conta e chi no.

La maggior parte degli avventori sono anziani. Si perché quasi nessun giovane rimane in Calabria, una terra splendida ma con troppo poco da offrire e quasi niente da costruire. Sono sicura che anche Fabiana Luzzi sognava di andar via.

Partiamo tutte a bordo di pullman stanchi verso la capitale oppure Bologna, alcune volte Milano. Arriviamo qui in queste città dove le mamme e le figlie si baciano, si raccontano tutto, dove se fai l’amore la prima persona a cui lo dici è proprio tua mamma sicura che anche lei alla tua età ha fatto lo stesso. In Calabria se a 16 anni fai l’amore e tua madre, o peggio ancora tuo padre, lo scoprono sei certa di aver dato la peggiore delusione che potevi ai tuoi genitori.

Fabiana è cresciuta come tutte noi, sentendosi dire cittu ca tu si filmmina, non su così pi tia, fai silenzio, sei una donna non sono cose per te. Davide sarà cresciuto aspettando il suo battesimo del fuoco, la prima volta, quella che ti fa entrare al bar spavaldo a dire mo sugnu n’uomminu, ora sono un uomo, come se bastasse questo per essere cresciuto e aver trovato un ruolo in quella società.

Il rapporto fra uomo e donna in Calabria si forma presto, un binomio di due mondi paralleli che non si trovano mai, molti crescono vedendo padri e nonni dare qualche sganassone alle compagne, vedono loro reagire senza reagire, accettare quei comportamenti come connaturati agli uomini per retaggio culturale e sovrastruttura sociale.

Si incassa, si va avanti, ca non è c’ama fa ridi i genti, non dobbiamo far sogghignare la gente, un’espressione tipica per dire che i panni sporchi si lavano in famiglia. I ragazzi guardano, imparano che la violenza è virilità, che fa parte del gioco delle coppie, diventa spesso parte di loro. Alcuni la metabolizzano, altri no. Le donne in Calabria, sono poche quelle che restano, poche quelle che amano liberamente, poche quelle che hanno compagni che le considerano loro pari in ogni cosa.

Così andiamo via, sono le nostre madri a volerlo, i nostri padri a lavorare per poterci permettere di farlo. Diventiamo magistrati, insegnanti, avvocati, siamo pronte a parlare di tutto, con una mentalità aperta che non ha nulla a che vedere con quella con cui siamo cresciute. Dentro di noi però portiamo il peso degli insegnamenti che il piacere, la libertà sono cose da maschi, ci ribelliamo ma difficilmente ce ne liberiamo del tutto.

Noi calabresi oggi siamo tutte Fabiana, chi è rimasto e chi come me è andata via, ma un pezzo del mio cuore è ancora lì, nonostante tutto.

La mia risposta alla lettera di Francesca Chaouqui, inviata al Corriere della sera sulle donne calabresiultima modifica: 2013-05-28T16:58:00+02:00da giusystar99
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