DOMENICO LUCANO: una fiction girata a Riace dal vivo tutti i giorni

crisis-de-inmigrantes-en-europa-2181658w620L’nfamia è la peggiore delle condanne. Quella seria non quella sacrilega dell’onore, intendo. E la Calabria ne è vittima esistenziale dai tempi delle calende greche. E quel che più rode è che il peggiore nemico del calabrese è il calabrese stesso.
Ovvio che l’Italia quando trova moju scava fundu. E così quel che di buono c’è ce lo condannano. Non è che lo accusano e basta. Lo condannano, cazzolina!
Ma senza prove, mi domanda un ragazzino, come si fa a capire che uno è colpevole oppure no?
Chi ha colpa sono i valori, la dignità, la moralità. E allora giù con i bastoni. Queste cose qui danno noia. Portano le genti alla rivoluzione e destabilizzano il potere. E allora vanno distrutte. mandate a farsi fottere, nella sostanza dei fatti.
Domenico Lucano, un metro e mezzo di Calabria circa, è  personaggio di seconda battuta, che diventa però, e  inconsapevolmente, protagonista di una favola che a Riace, e badate bene, non ha scritto lui per primo, ma è stato Ararat. Un vascello carico di uomini con il nome della speranza. Lucano si è solo soffermato. Quello che oggi i suoi antagonisti, che non sappiamo bene chi siano, non riescono a fare. Manco fossero scecchi!
Certo che schierarsi coi tempi che corrano è pericoloso. Mia nonna però mi diceva che schierarsi invece è un atto di coraggio. E io l’ho fatto qualche volta. E oggi mi ripeto. Mi schiero con Domenico Lucano. Come donna, come calabrese, come scrittrice, mi sento di doverlo fare. Se poi avrò sbagliato, che Dio mi perdoni, ma ho solo seguito la mia coscienza. O meglio ancora l’istinto che nannima, buon’anima sempre lei, mi diceva ca esti fimmana.

Oggi alcune testate giornalistiche sul web titolano all’incirca così:

«È indagato»: Rai cancella la fiction sul sindaco di Riace con Beppe Fiorello.

Una bella minchiata. Infatti il produttore smentisce. Ma se la fuga di notizia c’è stata, gatta ci cova.  Chi ha in mano  la paglia per il fuoco? Tanto a Lucano resta comunque una fiction girata a Riace, dal vivo, tutti i giorni.
#iostocondomenicolucano, e se a febbraio non uscirà la fiction, pubblicherò il mio romanzo: Mimì il curdo. Lo avrei fatto comunque più avanti, ma ci sono priorità nelle vita!
“- È indagato. E se la Legge gli è arrivata addosso è perché sotto c’è qualcosa. Una puzza. Un feto.
Che cosa credeva di fare? L’eroe, forse? Un metro e mezzo d’uomo, paladino delle sciarre nere. Manco fosse il Messia. E a Riace, poi! Ma che è, Riace? Una cosa che si mangia è? Ah sì, ho capito! È la capa del cazzo.
– Ma smettila. Sulla dignità e la coscienza degli uomini io non ci scherzo. Tortora per una cosa così, ci è morto. Ché non lo sai?!
– Adesso ci pensa la Legge. Se ha mangiato franco, caca.
Sta facendo troppo casino questa testa di minchia di Lucano. E a cosa non è para. Para pé nenti.
– Perché la Legge, non sbaglia mai? E se invece è innocente?
– Peppi, fidati. Si nci calau la Leggi di ncoju, a paga.
– Eppure non capisco…
– Chi nc’è di capisciri, Peppi? Ti rendi conto quanti soldi sono arrivati a Riace in questi anni? Se l’avissi avuti io mi l’avvarria pigghjati tutti. Sugnu onestu.
– Lascia perdere Nico. Mimì non esti comu a tia. Con Lucano ci siamo cresciuti. Non ne sarria capaci di certe infamie.
– Hai ragione, Peppi. Ma Lucano, troppo rumore ha fatto! Mi dispiace nu pocu, sai… Lo so che non è nu malu cristianu. Ma oramai se lo sono giocato, capisci?
– Staremo a vedere, Nico. L’Italia in fondo è un paese strano. Curioso. T’accusano che sei innocente e ti scarcerano colpevole.
– E Lucano chi esti, Peppi?
– Esti patri, Nico. Esti patri.”
giusy staropoli calafati
DOMENICO LUCANO: una fiction girata a Riace dal vivo tutti i giorniultima modifica: 2017-11-07T19:24:11+01:00da giusystar99
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