Senza biblioteche(pubbliche) s’impoveriscono anche le case (private)

E se non restano più nemmeno libri,

tanti da perderne il conto spargendo nell’aria ad ogni stagione il profumo della carta colta, che ti mozza il fiato, perchè ogni libro è una corsa da correre a perdifiato, non ci saranno più nemmeno scrittori capaci di raccontarci ancora.

La biblioteca è una casa animata con il volto famigliare. Un salotto dove si conservano storie che non finiscono mai. Una stanza dove si accomoda gente e gli scrittori, morti e vivi, continuano a scrivere, di pugno e di petto, raccontandosi ancora, sempre, instancabili. E si ricordano tutti i mastri e i maestri della penna come Strati, Alvaro, Perri che a più mani si sono raccontati raccontando di una terra sola e un solo Aspromonte; Campanella, Repaci, La Cava che hanno sacrificato vite a scrivere della Calabria e dell’appartenenza al sud che li ha resi immortali; Calogero che a ricordarlo non restano che le biblioteche vicino a casa, ché pure Villa Nuccia si è finita; Costabile che fu più sperto d’altri poeti a far fiorire una rosa dentro ad un bicchiere in un meridione di spine e di sangue. La biblioteca, (benedetto sia chi la mantiene, in questa città difficile da governare) è un suolo benedetto da Dio, dove di meraviglie sue ce n’è infinite in ogni libro.

E’ una casa, dove per amor del sapere e ancor più del far sapere agli altri quanto più c’è da sapere in questa vita, imparando a conoscere la bellezza di un libro che ti parla leggendolo, si impartiscono lezioni gratuite di conoscenza pure alle bestiole che per pascolare devono essere sperte e sapienti. E’ un luogo dove è tutto al plurale, che suda e fatica nel caos quotidiano, per presentare alla gente e ai figli, gli scrittori parenti della terra, nostrani e forestieri, che per questioni di libri, bontà loro, hanno tutti un sangiovanni da spartirsi, messi negli scaffali, ordinati uno ad uno, piano per piano, per decenza e morale, pari e dispari, per fioritura e profumo, tutti assieme sotto uno stesso tetto a più stanze guarnite con tavoli e sedie e finestre dalle quali cogliere il canto di un passero e la voce di un paesano chiunque sia, restituisce ai libri il senso e l’anima, la stessa dei luoghi che li contengono.

Mia madre (TERRA) non si tocca! E mia madre sta in questo o in quel libro, a Vibo, nel mondo, in BIBLIOTECA… Non rendeteci orfani finchè ci campano le madri e i padri e se non ci credete venite a trovarli in Biblioteca: avrete l’imbarazzo della scelta da dove incominciare a cercare….

E dopo che avrete trovato, pure voi, il tesoro nascosto in biblioteca, pentitevi, consegnatevi e forse, noialtri che di libri viviamo, leggendo e scrivendo, vi perdoneremo….

Tagliate gli alberi che non fanno frutto, amministratori, tutti gli altri son già nella stagione della fioritura e il SBV(sistema bibliotecario vibonese), fiorisce quattro stagioni all’anno….. gsc

Senza biblioteche(pubbliche) s’impoveriscono anche le case (private)ultima modifica: 2013-04-24T15:30:08+02:00da giusystar99
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